Gli Archivi Apostolici Vaticani sono di proprietà del Papa in quanto sovrano della Città del Vaticano e vengono trasferiti a ogni nuovo Papa. Storicamente, l'accesso agli archivi era molto ristretto e limitato a poche persone selezionate. Negli ultimi anni, tuttavia, questa politica è cambiata, consentendo l'ingresso a studiosi e ricercatori qualificati a condizioni rigorose, con limitazioni sui documenti che possono esaminare.
Papa Francesco ha rinominato l'archivio in "Archivio Apostolico Vaticano" nel 2019 per dissipare le idee sbagliate legate alla parola "segreto". Il termine originale intendeva riflettere la natura privata della collezione in quanto appartenente al Papa, e non implicare qualcosa di nascosto, segreto o misterioso.
Sergio Pagano, divenuto prefetto dell'archivio nel 2005, ha rilevato le difficoltà nell'aprire completamente gli archivi a causa delle loro dimensioni e della difficoltà di preparare i documenti per l'accesso degli storici. Ha osservato che l'interesse per l'accesso agli archivi spesso si affievolisce una volta che i documenti diventano disponibili, suggerendo che la domanda a volte è più legata alla curiosità che a una seria ricerca scientifica.
Pagano ha anche affrontato il tema della riluttanza a rilasciare documenti relativi a Pio XII, interpretando questa pressione come un tentativo di screditare la Chiesa cattolica. Ha fatto notare che i documenti degli archivi vaticani vengono generalmente rilasciati solo dopo 75 anni, anche se il Papa ha l'autorità di autorizzarne il rilascio prima. Questa politica indica che potrebbe essere necessario un periodo di tempo considerevole prima che vengano divulgate ulteriori informazioni su alcuni aspetti della storia della Chiesa. Poiché la Chiesa opera con l'autonomia di una nazione sovrana, mantiene l'unica discrezione in queste questioni.
No, l'Archivio Segreto Vaticano non è aperto al pubblico; l'accesso è strettamente limitato a studiosi qualificati. Nelle sale di studio sono ammessi fino a 60 ricercatori al giorno.
No, per visitare l'Archivio Segreto Vaticano non sono necessari biglietti, ma è necessario richiedere l'autorizzazione. L'accesso agli archivi è altamente limitato e concesso principalmente a studiosi e ricercatori per specifici scopi accademici.
Per richiedere l'accesso all'Archivio Segreto Vaticano è necessario presentare una proposta di ricerca dettagliata che delinei lo scopo e la portata dello studio e l'accreditamento da parte di un'istituzione riconosciuta o di un'autorità accademica. Questi documenti devono essere presentati alla Prefettura dell'Archivio Segreto Vaticano e l'approvazione viene concessa in base alla rilevanza della ricerca rispetto al patrimonio dell'Archivio e alle credenziali accademiche. Si noti che l'accesso è generalmente concesso per un periodo specifico e solo per scopi di ricerca definiti.
L'Archivio Segreto Vaticano si trova all'interno della Città del Vaticano, precisamente nel Palazzo Apostolico Vaticano. Gli archivi sono adiacenti alla Basilica di San Pietro e alla Biblioteca Vaticana.
La differenza principale tra la Biblioteca Vaticana e l'Archivio Segreto Vaticano è che la Biblioteca Vaticana funge da biblioteca di ricerca più ampia, mentre l'Archivio Segreto Vaticano è più specializzato e si concentra sulla storia della Chiesa e del Papa.
No, la Biblioteca Vaticana non è generalmente aperta al pubblico.